Perchè conviene il NUCLEARE ?? 10 MOTIVI facili facili !!!

Partiamo col dare alcune semplici nozioni, inidspensabili per ben comprendere quale sia la situazione energetica Italiana !!
Attualmente (dati terna 2010), in Italia il fabbisogno di energia elettrica, è pari a ca 325 miliardi di kwh, e, considerando il tasso di crescita economica, si prevede che nel 2020 arrivi a ca 400 miliardi di kwh.
Sempre nel 2010, risutano prodotti in Italia 285 miliardi di kwh, mentre 40 risultano come saldo di acquisto, da rete estera !
Di quelli prodotti, 75 miliardi derivano da fonti rinnovabili, in larga parte (circa 2/3) idroelettrico, 155 miliardi da gas naturale e la rimanente parte pari a 65 miliardi, da altri combustibili di tipo solido, petrolifero ecc !
L'unione europea ed altri trattati internazionali sull'ambiente, ci impongono tramite sanzioni una quota pari al 20 % della produzione, derivante da fonti rinnovabili !
Questo traguardo previsto per il 2020, è già stato raggiunto e superato, occupando una quota maggiore al 22 % !!
Valutiamo adesso come il nucleare potrebbe condizionare il corso delle cose, attraverso il suo ritorno sulla scena energetica Nazionale !
Iniziamo dallo scenario di previsione 2020, senza la presenza di nucleare !
Lasciando intatta la produzione di energia da fonti combustibili, e potenziando fortemente le rinnovabili, come tanti antinuclearisti ed ambientalisti propongono, servirebbe produrre i rimanenti 180 miliardi di kwh da fonti quali eolico, fotovoltaico ecc ecc
Ricordando che oggi, queste risorse vengono finanziate con un contributo medio di 0,3 euro per ogni kw ( vedi vari conto energia ), e tenendo costante il valore dei contributi, servirebbero APPENA 55 MILIARDI di EURO l'anno, quindi 1000 euro annui in più di tasse per ogni abitante!
E' semplice intuire che queste forme di finanziamento esistono perchè le tecnologie 'verdi', risuleterebbero in loro assenza, fortemente anti-economiche, e nessuno le userebbe !!
Il secondo scenario, prevederebbe un maggiore utilizzo delle fonti combustibili quali gas ecc ecc, prossime all'esaurimento (tipo petrolio, previsto per il 2060), e quindi una produzione da queste pari a 320 miliardi di kwh, con il conseguente e logico aumento delle quantità importate (in Italia quasi totalmente assenti), ca 50 %, e con il quasi certo aumento del prezzo delle materie prime !!
Utilizzando l'energia nucleare si arriverebbe a produrre, con reattori EPR di terza generazione avanzata, circa 12,5 miliardi di kwh cadauno. Quindi 4 centrali con un paio di reattori ciascuna, produrrebbero il 25 % del fabbisogno previsto per il 2020, lasciando praticamente intatte le quantità prodotte da altre tipologie !!
Quali i vantaggi quindi ??
1) Le centrali vengono costruite e gestite da società private, e non con i soldi pubblici, in Italia si tratterebbe di Enel !
2) Le centrali sono a ZERO emissioni, ed in condizioni di buon funzionamento, non rappresentano nessun rischio per la salute, nè dei cittadini, nè tanto meno di chi ci lavora al suo interno e a diretto contatto !
3) Una centrale costa tra i 4-5 miliardi di euro per la costruzione, ed il costo della materia prima, URANIO per lo più, inciderebbe tra il 3 ed il 7 % a seconda del processo di arricchimento subito, sul costo dell'energia !! Per fare un confronto, il prezzo dell'energia ottenuta da una centrale a turbogas, viene influenzato per il 70 % dal costo della materia prima, quindi un aumento pari al 10 % del prezzo del metano, inciderebbe sul costo finale così come un aumento del 100 % del costo del materiale radioattivo necessario !!
4) Ci sono fattori internazionali che possono incidere pesantemente sulla nostra inidpendenza politica ed economica, ricordiamo infatti che la crisi tra Russia ed Ucraina del 2006, ha diminuito fortemento il nostro approviggionamento, costringendoci a diminuire le temperature dei termostati in pieno inverno, così come attualmente la situazione Libica ci ha messi in forte difficoltà, portando al massimo utilizzo gli altri metanodotti, e facendo schizzare i prezzi di metano e carburanti !!
5 ) Siamo costretti ad una sudditanza politica nei confronti delle nazioni che gestiscono le materie prime, Libia, Russia, Usa ed Inghilterra, e questa situazione potrebbe essere allegerita dall'utilizzo della tecnologia nucleare!
6 ) Diversamente da come si vocifera, le centrali nucleari, sarebbero pronte tra il 2016 ed il 2018, ed immediatamente funzionanti ;
7 ) La tecnologia nucleare, come tutte le tecnologie, ha fatto passi da gigante negli ultimi 50 anni, quindi è più che sbagliato, anzi in totale malafede, associare il nucleare di prima generazione ( anni 50 ), con quello odierno, terza generazione avanzata ! Risulterebbe come paragonare una fiat 126 del 70 ad un mercedes del 2010, e dire che in fondo sono tutt'e due semplici automobili e che sono uguali anche sotto il profilo ambientale e della sicurezza !!
8 ) Per produrre col fotovoltaico, la stessa medesima energia di una centrale con 2 reattori EPR, risulterebbero necessari in termini di spazio 50.000 ettari, pari a 500 km2, un rettangolo 20 x 25 km, sottratto all'attività antropica, spazio che in Italia non è certamente sovrabbondante !!
9 ) Producendo energia nucleare a basso costo, pari a ca 4 cent per kwh, si ridurrebbe il prezzo dell'energia in bolletta di ca il 10%, gravando meno sulle spalle di tutti i consumatori Italiani, trattasi di imprenditori commercianti o famiglie; la società che trarrebbe guadagno dalla vendita dell'energia l 'ENEL, è per un terzo di proprietà del Ministero del Tesoro, quindi dividendi ed utili, pari a quache miliardo di euro in più entrerebbero nel bilancio dello stato, alleggerendo la nostra pressione fiscale; elimineremmo il passivo dalla nostra bilancia commerciale energetica, evitando di acquistare energia da paesi esteri e portando lì nostra valuta !!
10 ) Il materiale radiattivo prodotto, potrebbe essere stoccato anche all'estero, in zone poco densamente popolate e presso siti tecnicamente avanzati, vedi Russia e penisola Scandinava, vista la bassa densità di siti idonei in Italia, e le possibili ed emotivamente giustificate rimostranze della popolazione !
In ogni caso, con totale franchezza e sincerità, è impossibile affermare che non possano verificarsi incidenti, ma di contro, bisogna avere la consapevolezza che questa eventualità sia effetivamente remota, e non necessariamente porti a conseguenze tragiche;
In oltre 50 anni, in ambito nucleare, ci sono stati solo 3 incidenti gravi, e di questi solo uno con effetti catastrofici (chernobyl ), accaduti tra l'altro in circostanze difficilmente ripetibili in Italia !!
In tutti e tre i casi infatti si trattava di centrali che hanno un ritardo tecnologico rispetto ad oggi di oltre 40 anni, e di condizioni ambientali, vedi sisma e maremoto in Giappone, non verificabili sulla nostra Pensiola; o vedi condizioni economico-tecniche e sociali relative all ex URSS in procinto di decadere !!
A nostro parere il gioco vale la candela.
Il beneficio economico giustifica ampiamente il piccolo aumento di rischio, tra l'altro già esistente vista la presenza di centrali nucleari ormai obsolete ed insicure, massicciamente disposte al nostro confine !!
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Considerazioni tecniche sulla situazione giapponese

di Davide Balestri
 
Mi ero ripromesso di trattare l'argomento del nucleare giapponese una volta che la situazione sarebbe stata chiusa.
Ma vale la pena farlo ora per analizzare bene quanto sta accadendo in Giappone senza troppi giri di parole. La situazione è molto grave per il fatto che i reattori della centrale di Fukushima 1, la più vicina all'epicentro del terremoto, hanno problemi di raffreddamento alle barre del nocciolo, il che non esclude un rischio radiologico per la popolazione circostante.
Riassumiamo brevemente il tutto: con il terremoto i reattori nucleari delle centrali giapponesi sono stati spenti, ma le pompe che dovevano garantire il raffreddamento sarebbero dovuto rimanere in funzione, perché, anche dopo lo spegnimento è necessario asportare il calore residuo delle reazioni di fissione dei neutroni “ritardati”, cioè di quei neutroni i quali vengono emessi da elementi “progenitori”,in ritardo rispetto a quelli che sostengono la reazione a catena. In poche parole anche se la reazione catena è interrotta, alcuni neutroni emessi in ritardo da specifici emettitori continuano a generare calore in maniera lentamente decrescente: per un po', anche a reattore spento, è necessario fornire refrigerante per il tempo necessario a raggiungere uno “spegnimento freddo”, ovvero reazione a catena arrestata con temperature sotto i 100° C.
Il problema è stato generato da due eventi altamente improbabili, ma comunque non impossibili, che hanno portato al malfunzionamento di due circuiti di refrigerante. Si parla di uno dei più grandi terremoti registrati in Giappone e nella storia dell'uomo, assieme allo tsunami di 10 metri da esso generato.
Il primo circuito di refrigerante, il principale, è stato messo fuori uso dal terremoto, che ha interrotto l'erogazione della corrente elettrica, mentre il generatore del circuito di refrigeramento di emergenza dallo tsunami seguito a 60 minuti: i progettisti della centrale avevano messo il generatore di emergenza a circa 6 metri dal livello del mare in accordo con i registri storici degli tsunami. Il terzo rimasto era di per sé insufficiente a mantenere il livello di refrigerante alto nel reattore.
Il BWR, ossia Boiling Water Reactor, ha una configurazione tale per cui si crea un regime di ebollizione controllata dell'acqua moderante permettendo al committente della centrale di risparmiare sulle spese di un generatore di vapore. Dunque se non si rimuove il calore dal vapore adeguatamente il livello dell'acqua liquida si abbassa, e le barre di combustibile si scoprono raggiungendo temperature che possono portarle a fusione. A fusione diventa tutto problematico, perché non si riesce più a controllare il calore sprigionato dalla reazione e dunque a prevedere come si comporterà il combustibile fuso.
Esplosioni atomiche sono fisicamente impossibili, poiché queste sono realizzate con concentrazioni di materiale fissile altissime, che negli ordigni sono generate dall'innesco di esplosioni di cariche speculari che comprimono il materiale in un punto facendo così che l'incremento di potenza sia enorme da dare un'esplosione atomica. Ma in nessun caso il nucleare utilizzato per scopi pacifici può dare luogo a queste esplosioni.
Tuttavia, come si è visto a Fukushima, se la temperatura è sufficientemente alta, grazie anche alla mediazione del metallo delle barre di zircalloy, si può arrivare all'elettrolisi catalitica dell'acqua iniettata per la refrigerazione, generando idrogeno gassoso che alza la pressione nei due edifici di contenimento. Facendo sfiatare l'idrogeno si sono innescate le esplosioni che hanno aperto le gabbie di contenimento esterne dei reattori, e danneggiato il cupolone interno del numero 2.
Ora finché non si arriva alla fusione del nocciolo in quest'ultimo, la situazione è relativamente sotto controllo, perché il vessel(il guscio) che contiene il reattore tiene il combustibile all'interno.
La situazione è pericolosa non per le esplosioni, ma per l'immissione nell'ambiente di nuclidi radioattivi che potrebbero entrare nelle catene alimentari della popolazione aumentando l'incidenza di tumori. Al momento le principali fughe radioattive sono state di vapore ricco di trizio, ovvero vapore “pesante” che emette radiazioni beta a bassa energia, non di alta pericolosità. Questo è confermato dal fatto delle pesanti fluttuazioni di radioattività che si hanno in concomitanza di incendi ed esplosioni, che scemano tuttavia poi nelle ore seguenti, perché il trizio diffonde in atmosfera, e la sua pericolosità decresce. Per ora se le nubi radioattive sono queste, si può stare relativamente tranquilli: dico relativamente perché la situazione è in evoluzione ed è presto per tirare le somme.
Il problema ora è dunque raffreddare i reattori per evitare ulteriori danni: i tecnici giapponesi ricorrono al pompaggio dell'acqua di mare a causa delle disfunzioni dei sistemi principali di rimozione del calore. Si sono provati i più svariati tentativi, iniettando acqua dai sistemi anti-incendio, dagli elicotteri e da idranti.
Il personale tecnico giapponese ha fatto sapere che presto la centrale verrà riallacciata alla linea elettrica e questo probabilmente renderà in grado di ripristinare i circuiti primari di raffreddamento.
Le considerazioni da fare su questi incidenti non sono di rinunciare al nucleare, unica fonte in grado di rimpiazzare parte della frazione di mercato per ora occupata dal gas naturale, ma quella di capire cosa non ha funzionato per apportare migliorie a quanto si conosce: in primo luogo bisogna tenere presente che quanto è accaduto, è dovuto ad eventi naturali avvenuti in una sequenza idonea da causare il collasso del sistema di raffreddamento della centrale. I sistemi di sicurezza erano quelli di uno standard di quaranta anni fa, quando ancora era in uso la seconda generazione.
Tuttavia siccome non esiste l'impossibilità assoluta dell'evento, era necessario aumentare le sicurezze sul sistema di raffreddamento utilizzando ridondanze come nelle centrali AP1000 dell'americana Westinghouse: sono previsti addirittura 4 circuiti di refrigeramento ridondanti.
Un'altra considerazione è da fare sulla natura stessa del BWR che ha problematiche legate appunto all'evaporazione, che, fuori controllo, può portare al surriscaldamento delle barre. Molto migliori i reattori ad acqua pressurizzata(PWR), in cui l'acqua non viene fatta evaporare: questi sono ad esempio gli EPR europei e gli AP1000 americani.
Inoltre per l'età della centrale, come emerso dal Sole 24 ore, è possibile che a Fukushima mancasse una sorta di marmitta catalitica al di fuori del contenitore del vessel, la quale contiene come metallo catalizzatore il palladio, che fa ricombinare idrogeno e ossigeno senza esplosioni. Essa è stata introdotta dopo l'incidente di Three Miles Island del '79, quindi potrebbe non essere presente nella centrale: questo potrebbe voler dire che le esplosioni dovute all'idrogeno sarebbero potute benissimo essere evitate.
Queste sembrano essere le soluzioni che verranno prese anche in sede europea, perché al momento nessuno saggiamente ha intenzione di uscire da un programma nucleare, visto che alternative per sottrarre frazioni di mercato ai combustibili fossili non ce ne sono.

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29 Gennaio nasce il “Comitato per il nucleare”

Nella data di sabato 29 Gennaio, il “Comitato per il nucleare” si è costituito come comitato legalmente riconosciuto. Le sue finalità saranno quelle di propagandare una giusta cultura sul nucleare, contro quella dei movimenti ambientalisti e dei partiti che cavalcano una battaglia di opposizione oltranzistica a questa fonte energetica insensata e controproducente per il paese.
Il nucleare non è obsoleto: esistono molte nuove frontiere di sviluppo, come quelle dei reattori veloci a riciclo integrale degli attinidi minori, volte tutte a massimizzare l’energia ricavabile dal combustibile e ridurre il volume delle scorie e il loro tempo di stoccaggio.
Il nucleare è sicuro: perché tutti gli incidenti nucleari hanno avuto conseguenze nulle o irrisorie per quanto riguarda l’ambiente circostante, eccezion fatta per quelli nell’Unione Sovietica, dove le misure di sicurezza per il regime comunista costituivano un mero optional.
Il nucleare è economico: il grande quantitativo di energia estraibile dal combustibile rende i costi della materia prima irrisori(3%), e il prezzo del kWh prodotto uno dei più bassi ottenuti. Esso oscilla dagli 1,9 ai 4,6 c€, inferiore anche rispetto a quello del kWh del carbone(di 10 volte rispetto a quello del kWh da fotovoltaico).
La convenienza dei costi è testimoniata dal fatto che in Francia(con contributo di potenza prodotta dal nucleare di oltre il 75%)  si ha un prezzo del kWh industriale(consumo di 2000MWh/annuo) di 6,19c€, che confrontato con la media europea(a 27 stati), 0.1003€, ci dice che è inferiore al prezzo medio di ben il 38%. In Germania, la quale sta investendo sulle rinnovabili solari(mantenendo però un 22% di potenza prodotta da nucleare), si ha un prezzo del kWh industriale di 11,34c€, cioè del 13% più alto della media europea. L’Italia, paese che dipende dalla combustione di gas naturale e che importa ad alti costi, ha il costo del kWh industriale di 12,24c€, cioè il 22% in più rispetto alla media europea.(fonte sito http://www.energy.eu/#Industrial).
E oltre questo c’è da considerare il fatto che il nucleare è una fonte energetica adeguata alla rete elettrica, perché essa non da contributi né intermittenti, né casuali, come invece è per le rinnovabili solari, che non saranno mai sostitutive dei combustibili fossili.
Per troppo tempo la politica ha dato ascolto ad ambientalisti in tuta da diserbante, che hanno fatto sì che il parco nucleare italiano fosse dismesso e che tutte le nostre competenze e tecnologie vendute all’estero. E’ ora di cominciare a cambiare rotta e di guardare in faccia la realtà delle cose. E’ ora di intraprendere questa avventura tecnologica. Per questo è nato il “Comitato per il Nucleare”.
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